lunedì 13 febbraio 2012

Metti un weekend al mare /2

Passato il pomeriggio, rientriamo per doccia e aperitivo + cena.
Giriamo per i vicoli ma non troviamo un posto che convinca tutti.
Mentre passeggiamo sul lungomare, un ristorante sulla spiaggia cattura l'attenzione.
Il menu è interessante, ma per mangiare c'è coda e bisogna aspettare un'ora e mezza o più.
Abbiamo fretta? No. Quindi ci fermiamo ai tavolini fuori con prosecco, olive, salatini e parliamo di qualunque cosa fino a quando lo stomaco non impone cibo serio.

Finalmente è pronto il tavolo: dall'antipasto al dolce tutto meraviglioso tranne una piccola nota dolente.
Tutto a base di pesce tranne che per C, lui non lo mangia.
Mentre scorro la lista dei vini [ non che sia un esperto, ma il minimo sindacale lo so ] C interviene.
C: " Per il vino ci penso io! "
V: " Sicuro? Perché io avevo puntato questo bianco locale, ma un pinot grigio ci starebbe comunque alla grande "
C: " Fidati, fidati "
Quelle quattro cose che sa sui vini gliele ha insegnate F.
La guardo, ma tra caldo e fame ha uno sguardo assente.
I miei sensi di ragno si oppongono, ma lascio a lui l'incarico.
Arriva la cameriera, prende tutti gli ordini.
Cam: " Per il vino? "
C: " Quello della casa, ovviamente! "
VB: " Puttana di quella ********* "
Ovviamente il vino della casa era un sotto-tavernello di anni prima.
Ovviamente faceva schifo.
Ovviamente lo rinfaccio a C ad anni di distanza ogni volta che ci vediamo.

Nel totale, mangiato alla grande ma un servizio pessimo.
Talmente scostante che quando C ha cortesemente cercato l'attenzione di una cameriere per i caffé, questa si è girata con faccia schifata.
Ora: C è brutto, ma noi siamo i clienti e non lo fai - almeno finché siamo qui.
Al momento di pagare C [ ex avvocato ] ha parlato per 15 minuti buoni col gestore lamentandosi.
Ma si vedeva chiaramente che non gliene poteva fregare di meno.
Nel suo sguardo si leggeva " Hai pagato, ora levati dalle palle che tanto non saresti tornato comunque ".

La giornata è stata pesante ed abbiamo mangiato a sazietà.
Fa un caldo feroce e decidiamo di bere qualcosa prima di ritornare in stanza.
Nulla di pesante ed abbiamo la bocca rovinata dalla varichina spacciata per vino.
Alla prima enoteca ci fermiamo, verifichiamo che vendano anche a bicchiare e chiediamo di sederci.
Purtroppo i tavolini fuori sono pieni, dentro fa un caldo infernale MA il tavolino vicino alla porta è libero.
Meglio che niente... Ci accomodiamo, ordiniamo e facciamo un giro per il locale che ha un'ala vicino all'ingresso dove fa sfoggio dei propri vini e distillati.
Riassumo:
- tavolini fuori
- un solo ingresso
- locale stretto e sviluppato in lungo, col bancone a 3/4 della lunghezza
- tavoli all'ingresso: uno solo, occupato da noi
- stanza con vini e distillati a sx del tavolo

Stiamo sorseggiando un vino notissimo, famoso e assolutamente pessimo.
Le nostre facce sono tese e sfiancate mentre intorno tutti ridono, bevono, fanno casino.
Entra un tizio e si dirige sparato al nostro tavolo, chiedendo dov'è l'area vini e si si può guardare.
Sure. E' lì a un metro.
Visto che la compagnia è stanca morta, il vino fa pietà e io sono in fase bontà mi alzo e gli faccio strada.
Due chiacchere, viene fuori che è rumeno [ nulla contro ] e che da dove viene lui c'è suo zio che fa vini e grappe.
Wow.
Nel frattempo si parla, e per frattempo si intende " qualche minuto " visto che AM manda C a vedere che diavolo di fine avessi fatto [ ricordo che ero a due metri al massimo ].
Arriva C e ricominciamo tutti i discorsi da zero, prendendoci allegramente per il deretano.
Famoso lo scambio.
R: " La grappa di prugne! Buonissima! "
C: " La conosco, ma hai provato quella di ciliegie? "
R: " Si ma è meglio quella di rabarbaro "
C: " ... E quella al Dixan? "
Il mio cervello si stacca e mi limito ad ascoltare, mentre R mi comunica che la sera dopo sarebbe stato lì ad esporre vini e grappe dello zio.
Er... OK? Chissene, sarò a Milano.
Saluta e se ne va. Noi torniamo al tavolo e noto che tutti mi guardano.
V: " Che volete? "
AM, allarmata: " Ti rendi conto di cosa hai fatto? "
V: " ??? "
VB: ???
AM: " Quello domani verrà qui ad esporre! "
V: " Embé? "
C: " Gli hai dato TU il permesso di venire! "
V: " Ma nemmeno alla lontana. Dove? Quando? "
C: " Due minuti fa. Quando ti ha chiesto per domani sera. "
V: " Lui ha comunicato che domani sarebbe stato qui... "
C: " No. Era una domanda. E tu hai risposto ' OK ' "
V: " Usciamo in fretta. "

In pratica, data la posizione del tavolo e quello che bevevamo ci aveva scambiato per i titolari.
OK tutto ma chiedere?

Ridendo come pazzi siamo rientrati in albergo.
Per tutta la strada del ritorno, il giorno dopo e ancora per un po' io e C ci urlavamo " Rumeno! " e l'altro si nascondeva dietro un albero tipo lucertola.

Non sappiamo nulla di cosa sia successo la sera dopo ma lo posso immaginare.
Qualcuno avrà riso parecchio - qualcun altro no.
Io eviterò quella zona ancora per un annetto e di certo in quell'enoteca non torno!

9 commenti:

  1. Avrei commentato prima ma sono stato assorbito da una riunione che, probabilmente, ha dato alla luce delle modifiche di programma già sulla via del dodo.

    Vedo che l'amico/cooscente che sceglie vini orridi è un male comune... nel mio caso non riusciamo a fermarlo dal portare vino pessimo ogni volta che si fa una cena.

    Il resto lo commento poi, cerco di fare qualcosa di produttivo prima di pranzo... e il telefono già suona.

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  2. "Il Vino Della Casa" è uno dei grandi mali dell'umanità.
    Soprattutto nelle sere estive e calde ti fa sudare tanto da farti assomigliere a Slymer dei Gost Busters.
    Cioè, tutti gli alcolici ti fanno sudare d'estate ma se fanno gagare è peggio.
    Azz...

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  3. Ihihihihhihihih... chissà quante maledizioni in rumeno ti saranno arrivate!

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  4. Ahahahahah meraviglioso! Non so cosa avrei dato per essere lì la sera dopo (e vedervi imitare le lucertole), seriamente

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  5. @ Gama
    Il dodo, purtroppo, non tornerà.
    I progetti idioti invece sono zombie.

    Per l'amico enologicamente non dotato suggerisco di costringerlo a bersi tutta la bottiglia.
    E a leccare il tappo.
    Magari rinsavisce - o almeno, la smette.

    @ Rabza
    A memoria, e me lo ricordo, faceva tanto schifo da sudare trielina.
    Non aveva nulla di accettabile.
    Davvero, altro che " smerdare ": noi rischiavamo di essere più simili a questo.

    @ Laila
    Conto di non scoprirlo mai :)

    @ Trantor
    Se vai dal mio collega e gli dici che " c'è un rumeno avvinazzato che ti chiama sbracciandosi, dall'altra parte della strada " si infila in un tombino.
    Seriamente.

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  6. Oh-mio-dio! Semplicemente geniale!
    Anche io avrei dato qualsiasi cosa per essere presente la sera dopo e godermi la scena... aaah, impagabile!

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  7. Mi associo: potendo, sarebbe quasi valsa la pena di rimandare il rientro per assistere alla scena la sera successiva... ovviamente a distanza di sicurezza (e magari camuffati in qualche modo)! XD

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  8. Non amo per niente la grappa, ignoro come sia quella alla ciliegia, ma una cosa ti sconsiglio vivamente:
    evita la birra alla ciliegia.
    L'ho provata anni fa oramai...ancora me la ricordo per quanto faceva schifo. X/

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  9. @ Mika Ela & Shunrei
    Mi sarei anche travestito con barba e baffi finti, se non fosse che c'erano 35 gradi la sera...

    @ Arounderground
    Aspetta: ci sono diverse birre alla ciliegia!
    Una che ho provato era superlativa, e con i dolci di cioccolato stava alla perfezione.
    Un'altra sembrava birra usata.

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