venerdì 9 settembre 2011

La Casa /1

Dei miei vicini ho già scritto qua e là.

Ovvio che abbia deciso di cambiare casa, anche se questa mi è piaciuta dal primo istante ma rischio il carcere a breve.
Comincio a cercare, segnare ( Santo Excel ), contattare via web e telefono.
Gli appuntamenti cominciano ad essere nell'ottica dei tre o quattro la settimana, sabato escluso dove possono essere anche due o tre.
Un tour de force che mi porta a consumare subito le case a disposizione, ma imparo a capire e filtrare le schifezze.
Non sempre.

Avrei già aver dovuto allarmarmi quando, al telefono, parlando di una casa da ristrutturare l'agente continuava a sottolineare che " non era un rudere ".
OK, ho capito, basta. E' da sistemare!
No. Davvero NO.

Sabato pomeriggio, diluvia e la casa è l'ultima in fondo ad una strada chiusa.
L'appuntamento con l'agente è davanti al cancello.
Lascio Amara Metà in macchina e mi incammino verso l'ingresso per capire se sia arrivato o meno che non si vede una mazza.
V: " Numero... Numero... Numero... Eccola! "
Alzo gli occhi e mi appare la versione brutta della casa degli Addams.
Non era gotica: era marcia.
Faccio per tornare verso la macchina quando si apre una portiera ed esce un tipo gioioso di vedermi.
Agente ( A ): " Signor V? "
VB: " Fuga fallita. "
V: " Er... Si... Mi dia un momento che recupero milady ed arriviamo "
Arrivo alla mia macchina.
V: " Scendi, cerchiamo di fare in fretta prima che ci caschi addosso "

Rapida descrizione: villettina di due piani con giardino, nulla di enorme.
A prima vista c'è da rifare:
- tetto
- serramenti
- esterni
- balconi
Ergo, se nuclearizzo ci vuole di meno.

A: " Come potete vedere, c'è qualche lavoro da fare "
V: " Giusto un paio. "

Entriamo e subisco l'effetto di un viaggio nel tempo.
Vecchia, vecchia, atavica.
Flinstoniana.
Pavimenti di sa il cielo cosa ma facevano il secolo.
Riscaldamento e acqua in tubature esterne.
Dico solo che l'impianto elettrico era composto da interuttori e prese con bordatura in VETRO.
Mio padre è elettricista e ne ha viste poche pure lui.

Aggiungiamo alle cose da fare:
- pavimenti
- impianti luce / acqua / gas / riscaldamento
- serramenti interni
Qui non mi basta nemmeno l'atomica.

Tengo d'occhio costantemente l'uscita ed entriamo in cucina.
Bassina, sta cucina...
AM: " Come mai è così bassa? C'è un soppalco o un ripostiglio? "
A, in trionfo: " No signorina, c'è l'ammezzato! "
V: " C'è COSA? "
A: " Il bagno, a metà scala! "
Non ci posso dannatamente credere.
Faccio mezza rampa di scale, e c'è il bagno.

V: " Ma non è fuori posto di... Metà piano? Al pian terreno ce ne sono altri? "
A: " No. Quello è l'unico ".
V: " Spero che non ce ne sia uno anche al primo + 0.5 "
A: " Le ho detto che è l'unico "
V: " ... Di tutta la casa? "
A: " Certo! "
VB: " Certo cosa, demente? "
V: " Mi scusi: ma se devo pisciare la notte devo stare attento a non cadere dalle scale? "
A: " C'è il corrimano "

Da qui in poi il ricordo si fa più confusionario, perché io volevo strangolarlo e la casa era sempre più folle.

Comunque saliamo, ed al piano 1 sono presenti due camere da letto.
Più un'altra stanza.
Giuro, mai visto nulla di più strano.
Era grande ( forse prima era una veranda ), riempita di scaffali sui tre lati e satura di telefoni.
Vecchi telefoni a ruota, i SIP grigi per capirci.
Ogni tanto qualche modello diverso e degli sporadici Sirio.
Parlo di decine di telefoni.

V: " E questi? "
A: " Non si preoccupi, la proprietaria li porterà via dopo la vendita. A meno che non li voglia lei. "

Piano 1.5 - ebbeni si, altro ammezzato!
Con una stanzetta che era più un locale di punizione.
Esattemnte sotto il tetto, forse 2.5 metri per 1 metro.

A: " Un'altra stanza per gli ospiti "
AM: " Nemmeno in convento sono così piccole "

Ci siamo anche messi a discutere dei costi, tra casa e ristrutturazione.
Un'enormità ed AM che continuava a dire che per rifare tutto sarebbero bastati 50K euro.
Bravo, ma sono la persona sbagliata.
Alla fine ha convenuto che sarebbero stati più del triplo.
E la casa non veniva via a poco - in pratica, non stavano vendendo il terreno con sopra un rudere: volevano proprio vendere la casa così com'era da ristrutturare!

L'unica cosa bella era il giardino, con palme che avranno avuto 60 anni minimo. Stupende.
A: " Poi vedete, questo giardino lo si mette a posto in fretta. Tagliate tutto e mettere le siepi! "
AM: " Ma se le palme sono l'unica cosa che potete vendere! "

Mentre ce ne andavamo, l'agente si lamentava che nessuno faceva offerte per la catapecchia.
Secondo lui era un'offerta unica.
Per mia fortuna, è stata l'unica che io abbia dovuto vedere.
L'ammezzato... Architetto, ma che c4$$o aveva bevuto?

8 commenti:

  1. Ahpperò. Questo post mi fa rimpiangere il giorno che ho detto "a novembre inizio a cercare casa"...

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  2. Beh se per caso ti venisse in mente di fare il remake di "Non aprite quella porta" hai già il set!

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  3. La disperazione di vendere certe "cose" (perchè case non sono) gli ha fatto dire assurdità impensabili...

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  4. Anche a me veniva in mente continuamente "non aprire quella porta"! Ti immagini se ti avesse aperto il maggiordomo degli Addams?!

    Cmq fantastico reportage; non so coaa avrei dato per vedere il bosco di telefoni sip!

    ah il bagno a metà scala ce l'abbiamo anche noi nella casa gota di montagna gota, una casa che ha almeno 2 secoli, ma ti assicuro che altri bagni ai piani ce li avevano messi eccome... Altro che corrimano di notte...!

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  5. Mi sarebbe piaciuta vederla questa casa!
    Ma soprattutto, avrei voluto vedere le espressioni tue e di AM durante la visita! :D

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  6. Certe cose impressionano nel bene e nel male.
    Questa, nel malissimo.

    Hanno cercato di propinarmi case truffa di ogni tipo, ma una cosa così sgangherata mai.
    E a memoria, non ricordo un venditore più incompetente.

    La mia faccia era quella di una persona che si trova all'improvviso dentro un film di Lynch: si capisce subito che qualcosa è sbagliato, forse tutto, ma si rimane bloccati in stato semi-onirico.

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  7. Sono davvero pieni di " bah " - ed in effetti non saprei come definirlo in modo non volgare.

    Lieto di averti fatto fare una colazione sorridente
    [ si declina ogni responsabilità per caffé schizzato su pareti, mobilia, materiale elettronico o altro ]

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