venerdì 17 giugno 2011

E tu divorzierai con dolore

Non sono mai stato un democratico.
Direi che il nome stesso di questo blog renda l'idea.

Ogni tanto leggo notizie che mi lasciano prima perplesso, poi furente.
Tipo questa.

Ora, sia chiaro, che tu ( tu ipotetico ) voglia diventare uomo, donna, cane o albero a me non importa.
Te la senti? Vai per la tua strada.
Non ti giudico e mi basta che tu sia convinto.
Poi però si fa avanti la burocrazia, miope come solo uno Stato può esserlo, e fa casino.

Tu: " Voglio diventare donna! "
Stato: " Questa è la procedura da seguire: farmaci, medici, psicologi, chirurghi... "
Passa parecchio tempo, non semplice.
Tu: " Sono donna adesso! "
Stato: " Mi fa piacere, ricordati di votare e pagare le tasse "
Tu: " Però sono sposato con una donna "
Stato: " Male. Noi seguiamo la Chiesa, che credi? "
Tu: " Sivabbè: ho conti e mutui cointestati, graduatorie, punteggi... Che si fa? "
Stato: " Facile: Abracadabra... Voilà! Siete divorziati! "
Tu. " Ma come divorziati? Ci amiamo, vogliamo rimanere insieme dopo tutto questo cammino difficile! "
Stato " LALALALALALALALALALALALALALALALALALA "

Sono l'unico che vede qualcosa di sbagliato in tutto questo, e non è il cambio di sesso?

Proposito per quando sarò Dittatore del Mondo: obbligare ogni giudice che emetta una sentenza ad cazzum a rimangiarsela. Letteralmente.
Per i recidivi, dopo averla scolpita su pietra.

2 commenti:

  1. Assurdo... solo in Italia possono succedere certe cose...

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  2. Io credo che solo in Italia il matrimonio possa essere considerato in modo tanto fondamentalista da non essere più una questione tra due persone, ma tra stato [ chiesa ] e burocrazia.

    Un'unione sciolta per imposizione quando i coniugi non lo vogliono.
    Manca solo lo ius primae noctis.

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