lunedì 27 febbraio 2012

L'albero di Dupont

Mi trovo a seguire un corso di economia non indifferente.
Alla fine del primo giorno si discutono stato patrimonale, conto economico e bilancio d'esercizio della nostra azienda.
Col secondo, si analizzano anche altre aziende e si viene introdotti al bilancio statale.
Secondo me non avevano idea di starmi dando informazioni fondamentali per capire le leve economiche di una dittatura moderna.
Ma non è di certo un problema mio.

Alla fine della prima metà della prima giornata, si va a pranzo.
Ho la mano che mi duole per tutti gli appunti presi - ultima volta che avevo scritto qualcosa a penna: superiori.
Infatti non si capisce nulla.

Ho di fianco una collega del mio precedente gruppo: non conosce nessun altro, quindi andiamo insieme.
C'è anche un'altra ragazza che viene da un'altra parte, ed è sola e abbandonata.
Ma è quasi carina e non ha detto cose stupide, quindi mentre stiamo uscendo con un fare assolutamente felino le chiedo [ imponendole ] di venire con noi.
Aggregata senza sforzo.

Come sempre, se sei con due ragazze arriva qualcun altro.
Stavolta è un mezzo nerd con l'aria di un seicentenne, anche lui da solo che mi si avvicina con fare implorante.
CollegaMaschio: " ... ... ... Posso venire con voiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii? "
Eh già. Sono la persona giusta a cui fare questa richiesta.
Mi chiamano Magnanimità & Benevolenza.
Però le altre due, riconoscendolo come innocuo [ leggasi: beta as fuck ], rispondono gioiosamente di si.
Oh gaudio. Portiamoci la mummia.

Facciamo la strada verso un posto dove nutrirci e ci raccontiamo un po' di cose.
Chi siamo, cosa facciamo, quanto siamo sfortunati a fare quel lavoro e via discorrendo.
Ci sediamo, sfogliamo i menu e chiaccheriamo.
CM: " ... da noi blablabla "
CollegaFemmina1: " Ma dai, è folle! Noi preferiamo verificare i Capex prima di sottoporre blablabla "
CF2: " Pensa che invece a noi chiedono di incrociarli col budget per antani "
V: " odio economia odio economia odio economia odio economia odio economia odio economia odio economia "
CF1: " Se noi facessimo così voi però non potreste fare cosà "
CM: " Eh, dobbiamo fare in modo diverso perché siamo DIVERSI! "
V: " Azienda unica, ragazzi "
CF1: " Ma i metodi devono essere DIVERSI "
CF2: " Anche le ragioni sono DIVERSE! "
CF1: " Vedi? E' tutto DIVERSO perchè noi siamo DIVERSI con idee DIVERSE e metodi DIVERSI "

Arriva la cameriera: " Che prendete? "
CF1: " Tacchino grigliato con verdure ed acqua naturale "
CF2: " Anche io! "
CM: " Anche io! "
V: " Alla faccia della DIVERSITA'. Comunque, anche io. "

P.S.: giusto per far capire quanto l'economia sia una " scienza " opinabile: un utile + una spesa = soldi da spendere.
Eh già.

venerdì 24 febbraio 2012

Ripetimi cosa vuoi?

Chiavi di ricerca.
Perché bisogna anche arrivarci, da qualche parte.
E qualcuno è ben confuso su come si usa Gooooooogle.

Raggruppo qua e là le meritevoli, salto le più ovvie.


- Ma non ci siamo visti a Montecarlo? [ Si, si, cerco il tipo - il dittatore! Lui! Ma che lo conosci? ]
dictaror wannabe
dictator
dictator wannabie
dictator wannabe [ finalmente scritto come si deve ]
dictatorwannabe [ ma se conosci il blog, perché lo cerchi? ]
http://dictatorwannabe.blogspot.com/ [ TU. HAI. GROSSI. PROBLEMI.]
valeren blog [ questi sono i servizi segreti ]

Posso anche scommettere che alcune di queste le ha fatte il Pulcino...
Complimenti comunque per l'inglese.
Posso immaginare come siano messe le altre materie: italiano [ analisi logica, analisi grammaticale, punteggiatura ] e matematica [ " Quattro operazioni? Erano tre, quando le ho studiate! " ]

- Te vòret tì? [ Buongiorno, cercavo qualcosa di Milano che non fosse la nebbia ]
giò i man dal nichel
tten gio i man dal nichel

Ciccio: una T sola. Dove l'hai visto il raddoppio, nel milanese?

- Non so bene quel che cerco e clicco a caso [ aka Varie ed eventuali ]
acari della polvere [ sono brutti ]
animali estinti: dodo e kiwi [ Il kiwi non è estinto, anche se non se la passa bene :( ]
foto traslocatore [ er... si. Le ho messe. Giuro. ]
ho lasciato aperto il freezer [ son ca$$i bello mio. Comincia a bestemmiare ]
il traslocatore [ spiacente, mi sono ritirato ]
montare staffa tv tasselli chimici [ vuoi il numero di mio padre? ]
nodo cascina gobba lavori [ Astro, cercano te! ]
tu server vediamo sesei cosi popolare disattivami diario su faceboc [ tratto da " Io e la mia lobotomia " ]
warning: file_get_contents(lang.tmp) [function.file-get-contents]: failed to open stream: no such file or directory in c:\xampp\htdocs\xampp\head.php on line 14 [ notare: anche path e riga. Ti sembro il Divino Otelma? ]
ubbidisci al tuo padrone [ un segreto: coi gatti non funziona ]
wordpress passo passo [ passo passo passa a blogspot che magari so dirti qualcosa ]

- Mamma si è distratta un secondo 
dvd zia porca

Non ho capito: tua zia ha fatto il DVD? O la mia? O di un altro?
Che poi potrebbe essere anche madre, sorella, cugina, cognata, nonna, trisavola e certamente è figlia.
Quindi perché " zia " ?

giovedì 23 febbraio 2012

Per non dimenticare

Splinder ha reso l’anima, ci mancherà e quant’altro.

Però è andato perso un bel pezzo di memoria.
Molti blog erano ormai abbandonati e incolti, come antichi templi decaduti.
Non per questo venivano ignorati, anzi. Qualcuno passava a leggerli, di alcuni si vociferava nei meandri più bui.

Magari erano vecchi blog della stessa persona, che decideva di svoltare e ne apriva uno nuovo sotto uno pseudonimo diverso.
Ricominciare, andare avanti, senza dimenticarsi chi si era – e quindi senza cancellare.

[ Nota di servizio: Zoe_Neon, a me serve una segretaria. DOVE. DIAVOLO. SEI. FINITA. Guarda che sguinzaglio le lumache. ]

Dicevo, Splinder ha pensato bene di chiudere E cancellare.
Un po’ come radere al suolo Firenze per fare un enorme centro commerciale.

Qualcuno è riuscito a portarsi via il blog, altri no perché magari non lo curavano più da anni.
Trovo triste che abbiano perso la possibilità di rileggersi: va bene buttare il proprio diario, ma che lo faccia qualcun altro è diverso.
Tant’è. Fatevi i backup.

In tutto questo funerale, trovo giusto ricordare un blog segnalatomi da Trantor.
Si tratta(va) di “Won't someone give me a gun? “, by MrGallagher

Farà da epitaffio un post che merita di rimanere per sempre.
Non ho l’autorizzazione dell’autore, ma sappia che non è un omaggio: è un mio ringraziamento.
[ Colori, punteggiatura e formato sono pari pari all'originale ]


La disperazione del martedì

Come dicevo un po' di tempo fa, oltre al ristorante, a tenermi impegnato in questo periodo ci pensano le ripetizioni. Sono due ore alla settimana, praticamente niente, ma giuro che pesano più di una domenica a pranzo allo stabilimento balneare.
Lo so che non dovrei sparlare di lui, perché in fondo sono pagato per soffrire quelle due ore e poi ha dei genitori così simpatici e cordiali, ma tant'è.
Il caso umano è un normalissimo ragazzino di 13 anni, deve andare in terza media, nome normale, aspetto normale, niente eccessi; pare sia molto bravo a pallanuoto. La madre, quando mi ha chiamato per la prima volta, mi ha detto: "Non sa niente, non fa niente e litiga pure con la prof di francese". Bene. Non chiedevo di meglio.
Il primo giorno parlavo con sua mamma e lui è  arrivato dopo ciabattando, con la maglietta di Grosso, i pantaloncini sportivi e un po' di dentifricio ancora sul labbro. Mi dà una stretta di mano un po' tabbozza e mi dice "Ciao piacere Marco". Non ha libri delle vacanze, non ha esercizi, non ha nulla da fare; così dico "Ok, fammi vedere cos'hai fatto durante l'anno, così vediamo da dove cominciare". Lui va nella sua stanza e dai rumori sembra stia aprendo la tomba di Tutankhamon. Torna venti minuti dopo con quattro libri che sbatte sul tavolo. Io li guardo un po' e lui, gonfio d'orgoglio, mi dice: "Siamo la classe peggiore dell'istituto, ci odiano tutti i prof perché cioè...facciamo troppo casino! Di francese abbiamo iniziato il libro di seconda a maggio, quello di terza non ce lo fa neanche comprare perché...cioè, siamo troppo indietro!". Chiude con un ghighno di soddisfazione. Le medie sono le stesse che ho fatto io, e non c'è una classe peggiore, sono tutte le peggiori; dico solo che ai miei tempi ('15 - '18) c'era gente che durante l'ora di tecnica girava tranquillamente in mutande. E ho detto tutto.
"Va bene, con cosa vuoi iniziare, inglese o francese?". Francese. La cosa mi ha stupito, ma poi, piano piano, mi sono reso conto che nel suo non sapere assolutamente niente, quel niente lo sa meglio di francese. Strano. Tra videogiochi, musica, tv, pubblicità, internet, ecc. ero convinto che un ragazzino dovesse sapere meglio l'inglese. Comunque, gli dico: "Per vedere un po' cosa fare ti dico delle frasi in italiano e tu le scrivi in francese. Allora: <<Buongiorno>>". Lui, con la penna rosicchiata in bocca mi guarda come dire "EH?". Ripeto "Buongiorno..." - "Non so come si dice". Bene. "Allora scrivi: <<Ciao>>". Stessa reazione. Alla fine, passo indietro dopo passo indietro, mi sono trovato a insegnargli l'alfabeto e i numeri.  I numeri li sapeva dall'uno al nove e poi dal diciassette al diciannove. Il resto: nebbia. Lui, scandalizzato dai pessimi disservizi della scuola pubblica che non permette a volenterosi tredicenni di ottenere una degna istruzione, mi dice "Eh vedi i risultati di una prof che non ti fa neanche prendere il libro del terzo anno".
Tesoro dello zio. Cosa te ne fai del libro del terzo anno se non sai nemmeno fare gli esercizi della prima pagina del libro del primo anno?
Stesso esperimento con inglese. Gli dico: "Scrivi: <<Ciao>>" - "H....ello!" - "Sì, giusto" - "Sono troppo un mito!". . "Poi c'è un altro modo per dirlo...inizia sempre con la H". E lui dice "Hi". Ma non pronunciato /ha:i/, no, proprio /hiiii/. Santa pazienza.
Uscito da queste due micidiali ore con la disperazione nel cuore, ho deciso di prenderla come una missione, del tipo "Insegna l'inglese e il francese a un muro". Ogni sacrosanto martedì gli faccio ripetere almeno due volte i verbi essere, avere, andare e venire in francese. Quando gli dico "Coniuga aller", a lui non piace che l'infinito sia con la A e poi le prime persone inizino con la V. Per cui mi crea questa meraviglia: je alle, tu alles, il alle, nous allons, vous alliez (con una i gratuita), ils allont. Sull'orlo di una crisi isterica gli dico: "Ecco, così è come se dicessi io ando, tu andi, egli anda...". Lui si offende e mi dice: "Eh dai, mi sono sbagliato!". Sto gran par di palle, la prima volta ti sbagli, ok; ma te lo sto facendo ripetere allo sfinimento! Ogni lezione passiamo almeno 10 preziosissimi minuti a dire je vais, tu vas, il va, ecc. Come fai a scrivermi JE ALLE? Senza apostrofo tra l'altro!
E poi gli accenti, oh gli accenti. Non ti dico di capire dove si mettono, che è mission impossible. Ma quando ti dico di scrivere l'accento e ti dico pure in che direzione va, ti prego non sbagliare. L'accento va sopra la lettera, non di fianco! Non di traverso! E se ti dico che va in alto a sinistra, non me lo fare dritto! Non è latino!
Con inglese, poi, mi dà soddisfazioni ancora maggiori. Dopo I, come soggetto, lui ci mette un apostrofo, non c'è santo che tenga. Quindi ci saranno I'have, I'am, I'go, ecc. Ma così eh, perché ci sta bene. Poi non riesce a concepire questa stranezza che "Germania" e "tedesco" si scrivano quasi uguali. "Scrivi, <<Io sono tedesco>>" e lui: "I'am (mi raccomando l'apostrofo) Germany". "Ah, tu sei la Germania? Tutta quanta?". E lui di nuovo che si offende "No dai! Mi sono sbagliato...cioè, potevi anche dirmelo!".
Anf.
"Coniuga il verbo To be". E mi guarda con gli occhi sbarrati, come se mi fossi improvvisamente tramutato in un canguro. "Il verbo To be...". Niente. "I am, you are, he is...", risposta "Ah quello! Cioè, dillo subito, non fare le cose così complicate!".
Poi, un po' perché ormai è una missione, un po' perché ho una propensione naturale a darmi la zappa sui piedi, gli preparo dei compiti a casa e poi glieli mando via internet. Quando mi è venuta in mente questa genialata, gli ho detto "Ce l'hai un indirizzo email, così te li mando lì?"; lui mi ha risposto "Ho messenger, dammi il tuo contatto, così me li mandi lì!".
Senti. Apro messenger a cadenza semestrale, non penso di farlo una volta in più per mandarti i compiti, né ho voglia di essere aggiunto da un contatto tipo "ZioTeCHNoFoLLeTTo - DiaBoLiKoooo!".
Gli mando una prima volta i compiti in allegato e lui, due giorni dopo, mi risponde con la seguente mail:
"scs me li puoi rinviare xk nn s apre..."
Brr.
Gli mando questi compiti e, dopo un po' di lezioni, lo ritenevo in grado di tradurre un dialogo semplice del tipo ciao, come stai, dove abiti, sei inglese?, ecc.
Illuso che non sono altro.
La volta dopo glieli correggo. "Je alle, tu alles, il alle" si ripete un'altra volta; ma ormai sto perdendo le speranze. Arrivato alle frasette da tradurre ho avuto le convulsioni. "Sei tedesco?" è stato tradotto in francese come "Six allemande?", in inglese come "Six Germany?". Gli faccio vedere l'errore e lui non coglie. Allora gli dico "E cinque Spagna, sette Russia, tre Grecia no?". Ovviamente si offende. Che fatica. Poi guarda un po' il foglio, lo squadra e dice "Ma perché, scusa, se dico <<Six Germany>> non si capisce lo stesso?". Ma taci va! Taci!
Le frasi coi verbi da inserire una tragedia, ne sono usciti "Je mange mes photos" e "I jump to school".
Il dialogo da tradurre poi è stato l'apocalisse. Alcune parti erano troppo corrette per essere vere, altre erano tradotte con uno stile che conosco bene. "AH-HEM....Marco? Per caso...hai tradotto il dialogo col traduttore automatico di Google?". E lui, senza alcuna vergogna "Sì, da solo non ero capace".
A quel punto stavo per fargli una ramanzina che iniziava con "A me non me ne frega niente che mi fai vedere gli esercizi fatti, io sono qui perché tu impari qualcosa...", ma poi mi sono venute in mente le migliaia di volte che ho sentito dire la stessa cosa dai miei professori, così mi sono limitato a guardarlo male.
Molto male.

lunedì 20 febbraio 2012

Io sono perfetto

Tutti sbagliano.
Anche io.

Quando si raggiunge una posizione di rilievo, giornalisti / paparazzi / nullafacenti decidono che sia giunto il momento di ribaltare  il tuo passato per trovare qualcosa.
Qualsiasi cosa.
A questo punto, tanto vale portarsi avanti.

Non ho avuto dozzine di amanti in contemporanea come Tiger Woods ( a proposito: una clinica per disintossicarsi dal sesso? Qualcuno ci crede davvero? Se si, ne apro una ).

Non ho fondi neri in qualche stato caraibico. Al massimo, due euro dispersi nel taschino di una giacca.
E nessuno mi ha comprato casa a mia insaputa.

Però il mio losco passato ce l’ho e trovo corretto renderlo noto ai miei sudditi / pretoriani.

Tomtom wannabe
Ho un senso dell’orientamento prodigioso.
Posso indicare la strada percorsa in un bosco, o capire la posizione nei centri storici più incasinati.
Per capirci: quando le rondini migrano, chiedono a me se loro sono sulla strada giusta.

Un giorno io e AM dobbiamo recarci a un tiro di sasso da Legnano, per una cena da un collega.
Conosco la strada alla perfezione: ho avuto una ragazza lì in zona, e la raggiungevo in bus.
Ho fatto il Sempione non so quante centinaia di volte, in entrambi i sensi.
Ricordo i semafori per nome, le vie per data di morte.
Certo, sono passati 10 anni ma la SS33 è sempre quella!
Prendiamo la macchina e via che si va.

Passo da Lampugnano e solito giro.
Dopo 15 minuti circa:
AM: “ Ma siamo sulla strada giusta? “
V: “ Ovvio “
AM: “ Sei sicuro? “
V: “ Beh, non me la ricordavo così ma col tempo i palazzi cambiano “
AM: “ Se lo dici tu. Però non credevo che dovessimo passare da Magenta “

Come abbia fatto a prendere la SS11 invece della 33 rimarrà un mistero.
Seguì sonora maledizione e arrivammo con solo 45 minuti di ritardo.

Morale: leggi quegli strani cosi chiamati “ cartelli stradali “.

Japan wannabe
Installo un bel giocone ai tempi, Psychic Force 2012
Peccato che sia in giapponese e che per partire richiede l’installazione di alcuni componenti jap per Windows.
No prob: si cercano, si scaricano, si installano.
E non va.
Gironzolo per forum e scopro che serve cambiare due o tre librerie.
Che sarà mai? Scarico, installo, gioco. Bello davvero!

Il giorno dopo però non si apriva nessun applicativo che non fosse il gioco jap.
Neanche in modalità provvisoria.
E di quelle due o tre librerie non avevo il backup.
E W98 non ha i punti di ripristino.
Però il format da floppy l’ha capito.

Morale: fai i backup, che sono gratuiti.

Backup wannabe
Un hard disk A mi fa capire che sta per rendere l’anima.
Tra le cose rilevanti, contiene 6-7 anni di mail.
Perdere tutto non è plausibile, quindi mi procuro il nuovo disco B e procedo con la migrazione.

Copio da A a B, poi mi rendo conto che ho sbagliato a dimensionare le partizioni sul nuovo disco.
Azzera B cancellando tutte le partizioni e ricreale con un minimo di criterio.
Finito l’immane lavoro decido di convertire il disco A in un hard disk esterno per vedermi i film in TV.
Partition magic, azzerami il disco A.
Cinque secondi dopo ricevo un bel popup di OK.
Però sento un disturbo nella forza…

Giusto per la cronaca, mi sono maledetto per due mesi.
Ed AM piagnucolava perché avevo cancellato le nostre zuccherosissime mail ( un anno ).
Nota a margine: le utilities di recupero dati cancellati sono inutili.

Morale: dopo aver fatto i backup, tienili.

Bulldozer  wannabe
Emule mi comunica che lo spazio volge al termine.
Tempo di estirpare.
Cerco file e cartelle troppo piene, piallo senza pietà.
E questa cartella Temp? Due giga? E che razza di files sono .temp e .dat?
Via che si distrugge.

Aspé: dove sono i miei download in corso?

Morale: leggi il percorso della directory, e ricorda che shift + del è il male.

Utonto wannabe
Accendo il PC ed appare nella sua maestosità un assurdo messaggio di SixEngine.exe che lamenta qualcosa in un file .cpp
Google riporta quasi solo risposte in russo e tedesco.
Va bene, tanto è roba della scheda madre Asus. Riscarico e reinstallo.

Passo svariate ore a elemosinare bit da un server in un'isola sperduta che deve essere collegato con un modem 14 Kbps.
Guasto.

Finalmente ho i files – ma non posso installarli con la macchina instabile.
Riavvio, squilla il cell e mi dimentico di lanciare la modalità provvisoria.
Azz, sarà per la prossima.
Nel frattempo il sistema parte senza problemi.
Er… Rifacciamo.
Riavvio e il mostro ricarica Seven in una manciata di secondi.
Io rimango ad aspettare un popup che non arriva, mentre sento che il monitor mi guarda con perplessità.

Morale: hai un problema? Riavvia, UTONTO!

giovedì 16 febbraio 2012

Chiuso per ferie / Again

Allora. Chiariamo.
Le regole le conoscete.

Fate un po' quello che pare, tanto non ci sarò per alcuni giorni.
Quindi non aspettatevi risposte che io e smartphones / tablet / cose che si connettono mente non sono in casa non andiamo d'accordo.

Quindi poco bordello di grazia, che ad atomizzare commenti o derive faccio sempre in tempo al ritorno.

Tanto so già chi saranno i colpevoli finali: per le sconcezze Trantor, per la follia Arounderlei, per le cose incomprensibili Astro.
E per tutto Mastercard Bitmover -> Si, tu sei colpevole di tutto.

Ricordo a chi volesse davvero dare fastidio che Seamus, per sua ammissione, è molto simile a questo.
Poi se siete masochisti...

P.S.: No. Non vi porto nulla.

Il conclave

Un gelido martedì sera milanese, tra nebbia anomala e neve chimica.
Tre alquanto loschi figuri sono seduti ad un tavolaccio di legno e pensano al peggio che verrà.
Nel dettaglio: AM rimugina su un golden margarita che è bianco, Pulcino ( P ) vive nel suo mondo di arcobaleni e unicorni mentre io maledico una tosse che sembra essersi innamorata di me.

P: " Ho letto i post sugli gnocchi "
V: " Grazie per aver commentato e contribuito... "
P: " Ma tanto se te lo dico a voce è uguale! "
V: " ... "
P: " AM diceva che li avete finiti e vanno rifatti "
V: " Per la questione patate...? "
P: " Stavolta le porto IO! "
V:  " Approvo "
P: " E le mettiamo a bollire quando l’acqua e fredda, che altrimenti prendono troppa acqua "
V: " OK "
P: " Però c'è un problema: così non avremo il blob "
V: " ??? "
P: " Speravo di fargli una foto, mentre mi guardava facendo ' Blob ' "
V: " ' Blob ' ? "
P: " ' Blob ' "
V: " Barista, due cisterne di gotto esplosivo. Pangalattico. Non lesini sul mattone."

tl;dr
A breve ci sarà un nuovo tentativo di fare gli gnocchi. Mi aspetto qualunque cosa.

Nel frattempo ordiniamo antipasti messicani fritti misti, c’è di tutto.
Sto per attaccare una salsa barbecue con un bastoncino di pollo fritto quando qualcosa attira la mia attenzione.
P: " Sai che stai sopra Barak Obama? "
V: " Sono certamente più bravo, ma cosa intendi? "
P: " Google. Se cerchi ' Dictator wannabe ' esci prima tu di lui "
V: " Almeno Google ha riconosciuto la mia superiorità! "
E dopo l’Italia, conquisteremo gli USA - se non lo farà prima la Cina.

mercoledì 15 febbraio 2012

Caccia: il delirio dei politicanti

ARM_ segnala, io trovo giusto riportarvelo.

Volete vedere un video dove un politico dimostra di essere parte integrante ed integerrima delle istituzioni?
Dove sprona le forze dell'ordine a fare il loro dovere?
Dove il codice viene portato alto e mostrato al mondo?

Ecco: non è questo video.

Sono stanco, davvero.
Questa gente prende i N O S T R I soldi.
Da noi poveri coglioni che le tasse le paghiamo.

Vanno licenziati? No.
Bisogna ficcargli la doppietta in culo e premere il grilletto.
Due volte. E' una doppietta!

Basta perbenismi, basta " Per favore siate morigerati ", basta tutto.
Eliminiamoli. Uno per volta.
Non è un grande lavoro - non sono così tanti.
E il WWF di certo non li tutela.
Due giorni di lavoro e ci sentiremo meglio.

P.S.: sarebbe meglio riciclare la doppietta, è più ecologico.

lunedì 13 febbraio 2012

Metti un weekend al mare /2

Passato il pomeriggio, rientriamo per doccia e aperitivo + cena.
Giriamo per i vicoli ma non troviamo un posto che convinca tutti.
Mentre passeggiamo sul lungomare, un ristorante sulla spiaggia cattura l'attenzione.
Il menu è interessante, ma per mangiare c'è coda e bisogna aspettare un'ora e mezza o più.
Abbiamo fretta? No. Quindi ci fermiamo ai tavolini fuori con prosecco, olive, salatini e parliamo di qualunque cosa fino a quando lo stomaco non impone cibo serio.

Finalmente è pronto il tavolo: dall'antipasto al dolce tutto meraviglioso tranne una piccola nota dolente.
Tutto a base di pesce tranne che per C, lui non lo mangia.
Mentre scorro la lista dei vini [ non che sia un esperto, ma il minimo sindacale lo so ] C interviene.
C: " Per il vino ci penso io! "
V: " Sicuro? Perché io avevo puntato questo bianco locale, ma un pinot grigio ci starebbe comunque alla grande "
C: " Fidati, fidati "
Quelle quattro cose che sa sui vini gliele ha insegnate F.
La guardo, ma tra caldo e fame ha uno sguardo assente.
I miei sensi di ragno si oppongono, ma lascio a lui l'incarico.
Arriva la cameriera, prende tutti gli ordini.
Cam: " Per il vino? "
C: " Quello della casa, ovviamente! "
VB: " Puttana di quella ********* "
Ovviamente il vino della casa era un sotto-tavernello di anni prima.
Ovviamente faceva schifo.
Ovviamente lo rinfaccio a C ad anni di distanza ogni volta che ci vediamo.

Nel totale, mangiato alla grande ma un servizio pessimo.
Talmente scostante che quando C ha cortesemente cercato l'attenzione di una cameriere per i caffé, questa si è girata con faccia schifata.
Ora: C è brutto, ma noi siamo i clienti e non lo fai - almeno finché siamo qui.
Al momento di pagare C [ ex avvocato ] ha parlato per 15 minuti buoni col gestore lamentandosi.
Ma si vedeva chiaramente che non gliene poteva fregare di meno.
Nel suo sguardo si leggeva " Hai pagato, ora levati dalle palle che tanto non saresti tornato comunque ".

La giornata è stata pesante ed abbiamo mangiato a sazietà.
Fa un caldo feroce e decidiamo di bere qualcosa prima di ritornare in stanza.
Nulla di pesante ed abbiamo la bocca rovinata dalla varichina spacciata per vino.
Alla prima enoteca ci fermiamo, verifichiamo che vendano anche a bicchiare e chiediamo di sederci.
Purtroppo i tavolini fuori sono pieni, dentro fa un caldo infernale MA il tavolino vicino alla porta è libero.
Meglio che niente... Ci accomodiamo, ordiniamo e facciamo un giro per il locale che ha un'ala vicino all'ingresso dove fa sfoggio dei propri vini e distillati.
Riassumo:
- tavolini fuori
- un solo ingresso
- locale stretto e sviluppato in lungo, col bancone a 3/4 della lunghezza
- tavoli all'ingresso: uno solo, occupato da noi
- stanza con vini e distillati a sx del tavolo

Stiamo sorseggiando un vino notissimo, famoso e assolutamente pessimo.
Le nostre facce sono tese e sfiancate mentre intorno tutti ridono, bevono, fanno casino.
Entra un tizio e si dirige sparato al nostro tavolo, chiedendo dov'è l'area vini e si si può guardare.
Sure. E' lì a un metro.
Visto che la compagnia è stanca morta, il vino fa pietà e io sono in fase bontà mi alzo e gli faccio strada.
Due chiacchere, viene fuori che è rumeno [ nulla contro ] e che da dove viene lui c'è suo zio che fa vini e grappe.
Wow.
Nel frattempo si parla, e per frattempo si intende " qualche minuto " visto che AM manda C a vedere che diavolo di fine avessi fatto [ ricordo che ero a due metri al massimo ].
Arriva C e ricominciamo tutti i discorsi da zero, prendendoci allegramente per il deretano.
Famoso lo scambio.
R: " La grappa di prugne! Buonissima! "
C: " La conosco, ma hai provato quella di ciliegie? "
R: " Si ma è meglio quella di rabarbaro "
C: " ... E quella al Dixan? "
Il mio cervello si stacca e mi limito ad ascoltare, mentre R mi comunica che la sera dopo sarebbe stato lì ad esporre vini e grappe dello zio.
Er... OK? Chissene, sarò a Milano.
Saluta e se ne va. Noi torniamo al tavolo e noto che tutti mi guardano.
V: " Che volete? "
AM, allarmata: " Ti rendi conto di cosa hai fatto? "
V: " ??? "
VB: ???
AM: " Quello domani verrà qui ad esporre! "
V: " Embé? "
C: " Gli hai dato TU il permesso di venire! "
V: " Ma nemmeno alla lontana. Dove? Quando? "
C: " Due minuti fa. Quando ti ha chiesto per domani sera. "
V: " Lui ha comunicato che domani sarebbe stato qui... "
C: " No. Era una domanda. E tu hai risposto ' OK ' "
V: " Usciamo in fretta. "

In pratica, data la posizione del tavolo e quello che bevevamo ci aveva scambiato per i titolari.
OK tutto ma chiedere?

Ridendo come pazzi siamo rientrati in albergo.
Per tutta la strada del ritorno, il giorno dopo e ancora per un po' io e C ci urlavamo " Rumeno! " e l'altro si nascondeva dietro un albero tipo lucertola.

Non sappiamo nulla di cosa sia successo la sera dopo ma lo posso immaginare.
Qualcuno avrà riso parecchio - qualcun altro no.
Io eviterò quella zona ancora per un annetto e di certo in quell'enoteca non torno!

giovedì 9 febbraio 2012

Metti un weekend al mare /1

Torniamo un po' indietro nel tempo.
Estate [ credo giugno ], in quel di Mediolanum tira un caldo torrido.
La voglia di mare si fa pressante e decido che un weekend toccata & fuga in Liguria ci può certamente stare.

Non faccio in tempo a proporlo ad AM che già aveva costume, borsa, paletta e secchiello.
Visto che apprezzo le piccole compagnie, convinco con zero difficoltà Collega ( C ) e rispettiva futura moglie ( F ).
Destinazione: savonese, zona che conosco palmo a palmo per averci praticamente vissuto tre lustri.

Partiamo in treno, con un paio di piccoli disguidi targati FS.
Tipo che il treno per GE parte con un ritardo disumano.
Tipo che a Porta Principe dobbiamo cambiare, e la coincidenza è sotto terra. Letteralmente.
Tipo che " Ehi, quello che va via puntualissimo sarà mica il nostro treno? "
Tipo che " Omino dietro al vetro, come diavolo è possibile che in periodo estivo e di sabato abbiate cambiato gli orari e ridotto i treni verso Ventimiglia? Io ora che c***o faccio per due ore in questa f*****a stazione? "
[ Si, pentacolo e sacrifici umani. Lo so. Ma faceva caldo, e le mosche... ]

Finalmente arriviamo e conduco il party all'albergo tre stelle ma che ne valeva la metà.
Tanto dobbiamo solo dormirci e lavarci. Va bene così.
Molliamo i bagagli, cambio al volo e corriamo in spiaggia.
Niente spiaggia libera perché non avevamo un ombrellone, e F soffre il sole.
Molto più di me. Lei muore.
Ha una pelle talmente chiara che praticamente cuoce invece di abbronzarsi.

Spiaggia A, piena. Ma il gestore fa un paio di telefonate e ci blocca due posti in una spaggia vicina.
Non vuole niente in cambio.
Arriviamo alla spiaggia B, ci identifichiamo e il gestore - dato che la giornata era già avviata - ci fa anche uno sconto.
Che gente gentile, da queste parti! [ Questa segnatevela per dopo ]

Si nuota, si schiatta e come logico vien fame.
Io e C andiamo a caccia di focaccia di Recco e torniamo con un buon bottino.
Mentre addento la mia focaccia farcita mi rendo conto di non avere i miei indispensabili occhiali da sole: li ho dimenticati in panetteria!
Corro indietro ma è già chiusa, e gli occhiali sono ancora sul bancone.
Sequenza di insulti contro il sottoscritto - errore mio, insulti miei.

Piccolo siparietto per far contenta Trantor.
V: " AM, glielo chiediamo? "
AM: " ... Mi vergogno. Fai tu. "
V: " F devo davvero chiedertelo, senza malizia e davanti a C "
F: " ??? "
V: " Che razza di taglia di reggiseno hai? "
C, gonfio d'orgoglio: " E' una sesta coppa D "
V: " Spero non li vendano a metro quadro... "
Comunque si, è qualcosa di enorme. Niente foto.

Fine siparietto e continua.

martedì 7 febbraio 2012

Grandi manovre /8 - Il ritorno di AM

Bene bene bene, vedo che qualcuno interessato alle mie [dis]avventure ancora c'è.
Sono contento. Anzi, no, ma ci siamo capiti.

Direi che posso riprendere da ieri e continuare.
E finire.

Che saga simil-Hollywoodiana sarebbe stato senza un sequel?

Day 7+2 ( 29 )

Ricapitoliamo.
Sono fuori pianificazione di due giorni.
Oggi torna AM.
C'è da pulire tutta la casa.
Devo montare i mobili.
E devo andare in ufficio.

Hell yeah, I'm screwed.

Arrivo a lavoro, il consulente C ancora non c'è e faccio il riepilogo dei lavori con P.
V: " Priorità: regolare i pensili che ieri abbiamo montato ma non si serravano "
P: " E i cassetti "
V: " Lasciali stare che vanno in un ordine preciso. Piuttosto pulisci un po' "
P: " OK, stai tranquillo "
Allora comincio a preoccuparmi!

9.35, arriva C e cominciamo a lavorare.
Meriterebbe un'altra storia, quindi riassumo con SNAFU.
Sono di nuovo in ufficio per niente, quindi levo le tende che a casa ci sono lavori che mi aspettano.

Entro e c'è il solito macello.
P sta passando la scopa - ma se ho un aspirapolvere ed il Roomba, che spazzi a fare?
L'occhio mi cade - insieme alle bolas - sui cassetti già montati.
V: " Credevo di aver detto di non montarli "
P: " Beh, erano lì... "
V: " Ed ora tornano giù "
P: " Non puoi! Li ho regolati alla perfezione uno a uno! "
V: " Premesso che non andava fatto, e dato che sono nell'ordine errato, io che faccio? "
P: " Tiri fuori le cose e le metti nel cassetto corretto "
Eh? Cosa?
Io avrei parte del tuo DNA?

Non ho tempo per le discussioni quindi mi lancio all'opera.
Sposto tutti i mobili in sala e lancio il Roomba in sala server per togliere la polvere.
Montiamo tutto, regoliamo il possibile, si mette ordine tra scatoloni / secchi / ciarpame / attrezzi.
Il tempo scorre inesorabile.

Roomba comunica di aver finito.
Vado a prenderlo, lo sollevo e trovo una montagna di polvere non raccolta sotto.
Possibile che il serbatoio sia già pieno?
Lo svuoto e sorpresa: la parte delle polveri è bella piena, quella della polvere grossa è completamente vuota.
Significa che la trascina ma non la raccoglie.
Ciò è male. Ne avevo letto online e nessuno risolveva senza mandarlo in assistenza.

Provo a capire cosa stia succedendo ma non ne vengo a capo.
P interviene e smontiamo una sezione che di solito non andrebbe aperta.
Sorpresaaaaa! Un nido di polvere avvolge la parte dovrebbe far girare le spazzole di raccolta.
Hai voglia a far manutenzione se poi lo schifo entra dove non puoi pulire...
Togliamo tutto ed il mio migliore amico riprende a pulire come si deve.
Però ho perso mezz'ora.

Acchiappo tutte le cose extra che P non riesce a riportare a casa ( il 99% ) e le trasferisco in cantina.
Caccio P alle 16 per avere spazio di manovra.
Roomba, aspirapolvere e straccio girano come impazziti.
Per le 19 devo essere a Linate e sono nel pieno del delirio.

Alle 18.45 mi rimane la cucina da lavare, e mentre il mio fedele robot gira a pulire io mi lancio in macchina.
Per fortuna c'è poco traffico ed alle 19.05 sono a Linate con l'aria stravolta.

Raccatto AM, arriviamo a casa che è tutto quasi in ordine e abbastanza pulito.
Ma è evidente che ci sia ancora qualcosa da fare [ con " qualcosa " tendente a " pulizie di primavera " ].
Non si lamenta troppo e snobba alla grandissima il televisore nuovo.
Per essere una che è impazzita per la DSi XL qualcosa non torna, ma tant'è.
Almeno non dormirò in balcone.

Esito del nono giorno: cantiere chiuso con due giorni di ritardo.
Pulizie da fare: hai voglia!

Per la prima volta in oltre una settimana, dormo sereno.

lunedì 6 febbraio 2012

Grandi manovre /7 - il gran finale

Day 7+2 ( 29 )

Ricapitoliamo.
Sono fuori pianificazione di due giorni.
Oggi torna AM.
C'è da pulire tutta la casa.
Devo montare i mobili.
E devo andare in ufficio.

Hell yeah, I'm screwed.



Ma visto che qualcuno si è lamentato che la serie era troppo lunga, la interrompo qui.

giovedì 2 febbraio 2012

Grandi manovre /6

Day 7+1 ( 28 )
Sveglia presto, doccia, guardo il lavoro: la vernice sta già facendo fiori. Che PALLE!
Con una sorta di bisturi e carta vetrata metto a posto il possibile.
Non molto, ma di sicuro va meglio.

Si fa tardi e mi catapulto in ufficio.
Mi attende una gioranta pesantissima: con un consulente ( C ) dobbiamo fare delle modifiche a dei dati, tutta roba molto complicata quanto delicata.
Sottolineo come:
1) io non l'abbia mai fatto
2) se non dovesse andare in porto, le mie terga ne soffrirebbero

Inizio riunione alle 9.30
Sono le 8 e ne approfitto per chiamare P e decidere come proseguire.
V: " Ho fatto il possibile, guarda tu... "
P: " Quindi vernice, lampadario e mensole "
V: " Yes. Non so quando tornerò... "
P: " Metto a posto altro? "
V: " Nah, limitiamoci a chiudere quello "

Intanto leggo la posta e scopro che la riunione è fissata in un'altra sede.
What?
Chiamo C ma non risponde.
Er... Io dove cippa vado?
Nel dubbio gli mando anche una mail.
8.30 -> nessuna risposta a mail e cell
9.00 -> nessuna risposta a mail e cell
9.15 -> nessuna risposta a mail e cell
9.30 -> nessuna persona alla riunione
9.45 -> " E poi si resta soliiiiiiiiiiiiii "
10.00 -> C finalmente mi chiama
C: " Scusa ma oggi non ci sono "
V: " Intuivo, ma non ne sapevo nulla e sono venuto qui apposta! "
C: " Ho avvisato il mio capo "
V: " Il tuo! Il mio ne sa nulla? "
C: " Er... No "
V: " Ottimo! Ora? "
C: " Dai, ci vediamo domani "
V: " Mapporc... Per domani ho tremila cose da fare a casa! "

Quanto odio queste cose!
Anyway, non ho molto da fare e dopo un'ora levo le tende.
Torno a casa e vedo che P ha rimontato il lampadario, adesso è alle prese con le mensole illuminate per cui sono state fatte due tracce apposite.
Mi cambio e do il mio aiuto.
Non ci sono troppi problemi a piazzarle perché ha misurato duecento volte il tutto.
Infatti ci apprestiamo a montare la prima mensola e la appoggiamo alla parete.
P: " Segna i punti per i tasselli "
V: " E' storta "
P: " Non ricominciare che questa non può essere storta, ha il fondo piatto "
V: " Non hai capito: è inclinata di brutto! "
Si sposta e guarda.
E bestemmia. A lungo.
Metto giù la mensola e faccio due misure al volo.
Rispetto all'asse dei fori di ingresso ed uscita della corrente, uno è sotto di 2 cm e l'altro sopra di altrettanti.
Su una mensola di un metro e venti, fa tanto.
P: " Non posso aver fatto questo errore! "
V: " Hai preso tu le misure "
P: " Ma come ca$$o ho fatto? "
V: " ... "
P: " Dove ho sbagliato? "
V: " ... "
P: " Se prendo a riferimento A, poi sono 120 e..."
Gli appoggio una mano sulla spalla.
V: " Senti. Non conta come sia stato fatto l'errore. Non lo sapremo mai. Adesso pensiamo solo a risolverlo. "
Ero molto orgoglioso di me.
Voce calma, tono autoritario e consapevole. Propositivo.
Un leader, un capo che davanti ad un errore non ti riprende ma si mette insieme a te a risolverlo.
Nel frattempo pensavo " muorimuorimuorimuorimuori " ma è un altro discorso.

Foriamo il legno in diagonale e la mensola ( 7.5 cm ) copre al pelo entrambi i fori.
Problema: risolto!

Con mia enorme sorpresa, mi trovo a togliere le protezioni da pareti / pavimento / zoccolini.
Una passata di scopa, si lava e si monta al volo la TV con non pochi problemi ( staffe storte, cavi ingombranti, posizione impossibile ).
Rapido check e sembra funzionare.
Cominciamo a portare un paio di mobili a muro e li fissiamo, ma sono da regolare.
Rimane solo da pulire tutta la casa.
E rimontare i mobili rimanenti.
E svuotare gli scatoloni.
E configurare il tutto.
E domani torna AM.

Esito dell'ottavo giorno: vedo la luce, ma il tunnel è stretto.
Se non sarà tutto a posto io dormirò sul balcone.